• Valsamoggia

    Strada dei Vini e dei Sapori

  • Le bellezze della

    Valsamoggia

178,1 km²

Superficie

93 m s.l.m.

Altitudine

44°3027.86″N 11°0553.7″E

Coordinate

174,83 ab./km²

Densità

Accenni storici del territorio

Un posto da vivere, scoprire, mangiare.

Ristorante Centrale Cafè si colloca al centro di un territorio davvero molto vario e bello in tutte le stagioni.

La ricchezza del territorio, della sua natura, dei suoi borghi, della sua architettura, ne fa una meta ambita anche per il turismo motociclistico o per la gita fuori porta. Le bellezze della Valsamoggia sono tante e con radici molto profonde nella tradizione bolognese.

Attraversata da una strada chiamata “La Bazzanese”, è stata in passato chiamata anche “strada dei castelli medioevali” ed ha origini antiche: ha vissuto nel tempo le alterne vicissitudini che hanno caratterizzato la storia dei paesi che collega.

Con l’arrivo, nel II secolo a.C., dei Romani nella zona, possiamo far coincidere la nascita dell’attuale Bazzanese, che seguiva il tracciato dell’antico sentiero villanoviano che correva lungo la linea pedemontana, che ancora prima era stato abbandonato dagli Etruschi.

L’importante strada di collegamento passava ai piedi delle colline ed era abbastanza larga da permettere il passaggio dei carri, lastricata di pietra, come si usava appunto ai tempi dei Romani.

Nel periodo della tarda romanità l’arteria fu chiamata Clodia, poi fu “Petrosa” o “Claudiola” e successivamente “Claudia”, nome che ancora mantiene nel tratto modenese.

Nella storia millenaria della Bazzanese, un posto di rilievo va assegnato alla “Bologna Vignola”, prima tramvia extraurbana sorta in provincia di Bologna. Era il “vapurein”, sorto nel 1883, lo storico e simbolico mezzo di trasporto che di recente è stato ammodernato e riattivato dopo una lunga sosta dagli anni ’60.

Le Bellezze della Valsamoggia

Le origini della Valle del Samoggia

Bazzano è la porta di questa vallata, come un piccolo capoluogo.

La storia di Bazzano, dunque, si fonde con quella della valle e perciò giova percorrerla brevemente, anche per potere inquadrare meglio la storia e le vicende bazzanesi.

La prima storica testimonianza di questa zona risale al VI secolo a.C.: ne fanno fede i rinvenimenti di Calcara, dove sono stati trovati i resti di un abitato costituiti da fondi di capanne posti intorno all’antica terramare dell’età del bronzo.

A Crespellano, a Serravalle, a Zappolino, a Panzano, nel podere Sgolfo e a Ghiaia di Savigno sono venuti alla luce suppellettili sepolcrali villanoviane e oggetti di uso agricolo che ebbero certamente funzione vinaria. A Castello di Serravalle è stata rinvenuta una bella statuetta in bronzo alta 90 centimetri.

L’età del ferro, che coincide con l’insediamento dei Villanoviani nella zona, ha termine con l’arrivo degli Etruschi; di origine orientale, essi giunsero in Emilia dalla Toscana. Valicato l’Appennino, fondarono città a Marzabotto e Felsina (Bologna).

A dare testimonianza della permanenza di questo popolo nella valle del Samoggia, sono i sepolcreti di Calcara e Monte Morello: appartenenti al IV secolo a.C., le tombe a cremazione e a inumazione, conservavano suppellettili funerarie di prestigio.

Furono i Galli Boi (popolazione di origine germanica) a soppiantare gli Etruschi a seguito di varie battaglie; ma del loro passaggio non si ha alcuna testimonianza a causa del fatto che questo popolo poco stanziale non diede mai vita a insediamenti permanenti.